Secondo Anpal e Unioncamere il 31% delle aziende riscontra difficoltà nel reperire le competenze adeguate alle esigenze: sono circa 1,2 milioni i contratti che attendono solo una firma. Intanto, però, rimane al palo il preoccupante 16% di disoccupazione giovanile tra chi ha 25-34 anni.
Lo chiamano mismatch o gap tra la domanda e l’offerta di lavoro. Questo significa che la formazione dei potenziali nuovi occupati non è del tutto in linea con le richieste dell’impiego. Ci sono due “Italie” che fanno fatica a parlarsi.
È vero che il lavoro sta cambiando, ma è altrettanto vero che si deve imparare il linguaggio dei responsabili delle risorse umane, degli head hunter, di chi, cioè, il lavoro lo offre.
⇒ È obbligatorio oggi, allora, sapersi far trovare, essere al momento giusto nel posto giusto. Quindi, si deve avere un biglietto da visita adeguato on line e off line così che quel gap si riduca.
Insomma, oggi si deve essere allenati a cercare lavoro e a dialogare la stessa lingua di chi dovrà valutare il profilo. Aumentare per ciò la consapevolezza di sé e saper coniugare le proprie inclinazioni con le richieste del mercato necessita di un piano d’azione.