N. 6 | I CONSIGLI D’ORO PER LAVORARE ALL’ESTERO

I CONSIGLI D’ORO PER LAVORARE ALL’ESTERO

Intervista a Cetti Galante, Amministratore Delegato di INTOO e Presidente di Career Star Group, organizzazione globale di Career Management.

Sono sempre di più gli italiani che scelgono di partire per un’esperienza di vita e di lavoro all’estero. Come mai?

Devo dire che, soprattutto per i giovani, può fare la differenza avere il coraggio di uscire dalla propria zona di comfort e scegliere di vivere un periodo all’estero. Si sperimenta un nuovo ambiente, con cultura e aspettative diverse. Si allargano i propri orizzonti mentali in un momento della vita in cui si è ancora molto disponibili a farlo.

È qualcosa che consiglio sempre, in particolare ai ragazzi, perché chi parte torna “con il turbo”. Un’esperienza all’estero ti apre la mente, impari a giudicare per comparazioni plurime, diventi più consapevole della realtà intesa in maniera globale….e non da ultimo rivaluti tanti aspetti del tuo paese perché li vedi in una dimensione più allargata.

Spesso per un giovane l’esperienza all’estero non coincide con il lavoro ideale, ma tutto va messo in relazione con un più ampio obiettivo finale. Faccio un esempio semplice, fare il cameriere a Londra non serve solo per imparare a servire ai tavoli, ma apre nuove prospettive, aiuta a imparare una lingua, a interagire con persone di una cultura diversa e così via.L’Italia è vittima della fuga dei suoi “cervelli”?

Penso che sia un flusso normale, e che anzi vada incoraggiata questa dinamica per gli aspetti che dicevo prima, in particolare quello del raggiungimento di un mindset elastico. Tutti i paesi denunciano una fuga di cervelli, non so quanto alla fine l’Italia veda una migrazione molto più forte di altri.

Il punto piuttosto è costruire una strategia efficace per fare in modo che i nostri giovani talentuosi desiderino tornare a casa. Dobbiamo strutturare un sistema-Paese attrattivo grazie a incentivi mirati, un piano di detassazione che premi i cosiddetti cervelli, finanziamenti alla ricerca universitaria e non, incentivazione alle startup etc…Quali i consigli d’oro per chi vuole mettersi in gioco in un’altra nazione?

Prima di tutto un lavoro di costruzione della propria autoconsapevolezza: quando inizi a guardare fuori dai confini è importante essere molto consci di quali siano le nostre skills (hard ma anche soft) più ricercate nei mercati in analisi, quali i punti di forza da offrire, come le nostre skills siano funzionali al raggiungimento di un obiettivo finale, e cosa vale la pena focalizzare per un rafforzamento che l’esperienza all’estero ci darà. Insomma, per capire in quali Paesi si è spendibili bisogna aver chiaro il proprio obiettivo di medio lungo periodo, le proprie aree di forza e come queste incontrano il mercato target.E come si fa, concretamente?

L’analisi della spendibilità è la vera chiave per tracciare un obiettivo ambizioso ma realistico. Non è facile farlo da sé, il consiglio è quello di ricorrere a uno specialista di career management. Si parte sempre dalla domanda: perché un head hunter o una azienda dovrebbe scegliere me e non una persona locale del paese? Un esperto affronta la questione nelle seguenti fasi:

  1. Capisce chi sei, ti aiuta a focalizzare le tue competenze, a capire quali sono quelle più spendibili e partendo dai tuoi desideri ti aiuta a identificare un obiettivo raggiungibile
  2. Verifica come ti racconti, per aumentare il tuo impatto, sia nei colloqui che nei social network
  3. Mappa le società di ricerca e selezione in target con te nel Paese di interesse e ti aiuta a valutarne la reazione al tuo profilo
  4. Ti crea un contatto diretto con una società di career management che può supportarti in loco nella tua ricerca di occupazione

Ci sono ottimi specialisti italiani che conoscono approfonditamente le maggiori nazioni obiettivo e sanno entrare in contatto con i giusti partner locali. Tale aspetto è nodale, soprattutto per quei settori e ruoli dove il mercato europeo è saturo.Quali elementi vanno considerati per scegliere il “Paese giusto”?

Per andare all’estero non è sufficiente essere appassionati di un luogo a seguito di una vacanza, soprattutto se parliamo di Europa. È importante aver lavorato in quel Paese e sapere di aver qualcosa da offrire.

  • Per i profili senior, in particolare, si parte sempre dalle nazioni dove si può già vantare un’esperienza di lavoro o un network strutturato, proprio per la conoscenza preventivamente acquisita della cultura locale.
  • Per i giovani, invece, più elastici, consiglio di procedere per aree merceologiche. T’interessa il finance? Valuta prima di tutto il Regno Unito; una passione per il banking? Il mercato di primo approdo potrebbe essere la Germania; per le nanotecnologie il suggerimento è la Francia; per la fisica quantistica la Svizzera o gli USA e così via.

In questo momento, poi, ci sono mercati in crescita particolarmente ricettivi quali l’Est Europa (dalla Russia alla Cina), oppure i Paesi del Golfo che stanno investendo su una generazione di nuovi manager, per non parlare dell’Asia che è ricca di opportunità.Però, diciamoci la verità, una volta approdati nel luogo dei sogni, non è sempre tutto rose e fiori.

Esplodono alle volte problemi che avrebbero dovuto essere affrontati prima. Per questo è essenziale fare i dovuti passi al meglio, accompagnati da un esperto in transizioni di carriera all’estero. In questo senso è essenziale una verifica preventiva e seria degli aspetti fiscali e previdenziali per evitare spiacevoli sorprese, altrettanto importante la questione sanitaria (è necessaria una polizza privata? Se si, questo è un aspetto che va considerato nella valutazione della RAL proposta). Ma l’elemento chiave che può determinare il successo o il fallimento dell’operazione è l’inserimento della famiglia, che implica un nuovo lavoro per il coniuge e una situazione scolastica e esperienziale per gli eventuali figli.Lei presiede Career Star Group che fa di una consulenza esperta il suo core business…

Siamo in circa 80 Paesi, abbiamo scommesso sulla potenza della capillarizzazione e della esperienza locale mettendo insieme in una unica organizzazione globale i leader di mercato dei vari paesi. Questo consente di poter proporre alle persone e alle aziende il miglior esperto del mercato, delle politiche del lavoro e della consulenza di carriera nei paesi target. Puntiamo sulla nostra passione per lo sviluppo delle persone, come individui e come professionisti, su metodologie consolidate e sulle tecnologie più moderne. Andare all’estero è una sfida, una crescita, una necessità mentale di allargamento di prospettive e di comparazione allargata.[/vc_column][/vc_row]

elizabethkirk1

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