INTELLIGENZA ARTIFICIALE, L’IA CI COSTRINGE A ESSERE PIÙ INTELLIGENTI DI LEI

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Intelligenza Artificiale: l’essere umano può ancora fare la differenza?

Si rincorrono i dati sulla transizione digitale e sui posti di lavoro persi in maniera proporzionale alla pervasività dell’intelligenza artificiale e dei robot, sempre più sofisticati, fino ad arrivare agli umanoidi.

Oltrepassato il livello in cui i macchinari sollevano l’uomo da azioni pesanti e ripetitive, di fatto permettendo il superamento dell’idea fordista della fabbrica, oggi il rischio automazione si pone su un piano diverso, quello delle high skills. Infatti, se un eccellente matematico può accusare la stanchezza e sbagliare, altrettanto non accade a un evoluto software di calcolo; ma il medesimo matematico è lo stesso che comprende la differenza tra una situazione nota e un caso che non rientra nelle casistiche già conosciute e necessita quindi una soluzione diversa. È qui che l’uomo può e deve ancora fare la differenza, guidando la macchina e portandola a sostenerlo su nuovi orizzonti.

Intelligenza artificiale: come cambia il mercato del lavoro

Capiamo, dunque, perché soft skills come la flessibilità e la creatività siano così ricercate e valorizzate in ambito HR, un certo mindset che non rifugge il non-noto ma lo affronta provando a ideare nuove soluzioni, tenendo in conto la complessità della realtà e delle sue variabili. La straordinarietà delle performance dell’intelligenza artificiale piuttosto che dei robot porta – quasi paradossalmente – al potenziamento del brillio dell’umano e delle sue caratteristiche intrinseche.

Non facciamoci trascinare dal disfattismo o da visioni più fantascientifiche che reali, ma una cosa è innegabile: la formazione continua, la capacità di leggere i tempi e di includere e gestire i prodotti dell’innovazione e dell’evoluzione saranno (e sono già) elementi indispensabili della nostra spendibilità su un mercato del lavoro complesso.

Wp_Admin

Wp_Admin

Vuoi maggiori informazioni sui nostri servizi?

Categorie

Articoli recenti

Aderiamo al Manifesto per la Parità di Genere nella Filiera Italiana

Un altro passo verso la Parità di Genere Continuando sempre a perseguire l'impegno preso attivando il Sistema di Gestione della Parità di Genere secondo la UNI/PdR 125:2022, cerchiamo di implementare azioni e attività per rispettare e mantenere gli standard...

Longevità, sei aziende su dieci non sono pronte alla sfida

Nei prossimi vent’anni un italiano su tre avrà più di 65 anni e questo rende necessaria una rilettura della leadership e della governance in chiave intergenerazionale. Il 62% dei manager ritiene infatti che le aziende non siano ancora pronte ad affrontare una forza...

Più lavoratori over50 ma mancano piani per gestire la longevità

A inizio 2025 nel nostro Paese c’erano quasi 10 milioni di lavoratori over50, il doppio rispetto a 20 anni prima, dato in parte legato alla stretta sull’accesso alla pensione, ma soprattutto alle tendenze demografiche. Solo il 20% dei lavoratori over50 dichiara però...