IL LAVORO COME RICERCA DI SODDISFAZIONE

Ci sono delle curve a gomito nella vita, domande che affiorano, istanti in cui ci si chiede se quel che si è fatto è abbastanza, se occorra dell’altro o se, forse, possiamo dirci soddisfatti e felici così come siamo.

Ed è probabile che, senza chiedere il permesso, questa riflessione possa intrufolarsi nella nostra mente e farci così perdere l’equilibrio per qualche istante.

Emily Esfahani Smith, nota scrittrice, autrice di diversi bestseller e relatrice, spiega: «Si è soliti pensare che il proposito della vita sia perseguire la felicità; eppure cercare a ogni costo la felicità può rendere infelici le persone, al punto che molta gente si sente senza speranza, depressa e sola. Perché prima o poi, davanti alle nostre esigenze profonde, ci chiediamo: la vita è tutta qui?

E allora forse il punto non è la felicità, ma la ricerca del significato della vita che è il perseguire il meglio di se stessi e in questo sta la soddisfazione. Questo è il potere del significato, la felicità va e viene, mentre il senso ti dà qualcosa per poter andare avanti».

Soddisfazione e disponibilità di lavoro

Il lavoro è un campo nel quale l’urgenza della ricerca di soddisfazione è più che evidente; ma non è scontato che il lavoro ci sia. Si procede sempre più speditamente, infatti, verso una direzione che sostituisce all’uomo l’assai meno onerosa intelligenza artificiale, in particolare per le mansioni ripetitive e faticose.

Elon Musk, controverso e visionario fondatore di Tesla, in una recente intervista ha affrontato in pieno petto questo tema e si è posto subito la domanda relativa a tutti quei posti di lavoro che andranno persi e non compensati da altre funzioni. Perché, se il lavoro è un aspetto fondamentale nel quale l’essere umano trova espressione, dove si troverà una altrettanto potente possibilità di realizzazione? Musk rilancia la palla sui Governi, sottoponendo loro il gigantesco tema del sostegno e del supporto a tutti coloro che non saranno in grado di affrontare la competizione.

Esprimere noi stessi attraverso le competenze

A livello personale, la provocazione che possiamo raccogliere è la concezione del lavoro come occasione per esprimere noi stessi e portare il nostro valore, la nostra firma nel mondo.

Quel che è necessario, per non perdere tale dimensione, è non fermarci su quanto acquisito, cercando di rimanere aggiornati prima di tutto nel desiderio di essere noi stessi e poi nell’osservare quali siano le competenze imprescindibili nel mercato di oggi, sia come soft skills sia come capacità tecniche.

Solo questa vivacità umana si dimostrerà efficace rifugio e trampolino per affrontare da protagonisti ciò che ci riserverà un futuro più prossimo di quanto non avremmo immaginato.

elizabethkirk1

elizabethkirk1

Vuoi maggiori informazioni sui nostri servizi?

Categorie

Ultimi Post

Longevity in azienda: 5 linee guida per iniziare a occuparsene
Longevity in azienda: 5 linee guida per iniziare a occuparsene

"I trend demografici riguardano sempre più le organizzazioni e la longevità è oggi al primo posto; è necessario che venga vista come una risorsa, piuttosto che come una criticità." Queste le parole di Alessandra Giordano direttore Employability e Career Development di...

PERCORSI DI OUTPLACEMENT: INTERVISTA A MICHELA CIMMINO
PERCORSI DI OUTPLACEMENT: INTERVISTA A MICHELA CIMMINO

“Dopo diversi anni a lavorare sodo in una multinazionale, è come se non sapessi vederti fuori da lì, in una forma o un ruolo differente. Perciò, quando ho accolto l’esodo agevolato, ho avuto bisogno di qualcuno che sostenesse il mio percorso, un cammino durante il...

Longevità al lavoro: le 5 mosse per farne un’opportunità
Over 55 e aziende: prepararsi alla stagione dei longennials

"Con l’allungamento della vita media spesso in salute, con prospettiva di vivere anche oltre 30 anni dopo il pensionamento, ma con importi pensionistici sempre più bassi, la longevità ormai fa parte della nostra quotidianità." Così inizia l'articolo scritto da Cetti...

PERCORSI DI OUTPLACEMENT: INTERVISTA AD ANDREA QUADRINI
PERCORSI DI OUTPLACEMENT: INTERVISTA AD ANDREA QUADRINI

Ha lavorato in multinazionali, aziende familiari e pubbliche, per circa 35 anni (dei quali 12 vissuti all’estero), oggi Andrea Quadrini, al suo ingresso nella sessantina, affronta una nuova fase della sua vita, quella di senior advisor in una dimensione di maggior...

OVER55, COSÌ CAMBIANO LE LEVE MOTIVAZIONALI
OVER55, COSÌ CAMBIANO LE LEVE MOTIVAZIONALI

Motivati, ingaggiati, preparati. La motivazione al lavoro è indipendente dall’età? Sì, dicono in coro accademici e studiosi della materia. Per essere più precisi si potrebbe dire che con l’età cambia non tanto la possibilità di essere motivati, ma ciò che motiva. Così...

PERCORSI DI OUTPLACEMENT: INTERVISTA A CARLO BIANCHINI
PERCORSI DI OUTPLACEMENT: INTERVISTA A CARLO BIANCHINI

La serenità professionale attrae opportunità Carlo Bianchini racconta il proprio percorso professionale partendo da qualcosa che lavoro non è: apre con la sua vita privata (la moglie, il figlio che studia ingegneria al Politecnico di Milano), l’importanza delle sue...

VOGLIO FARE CARRIERA. I PRIMI PASSI PER INIZIARE BENE
VOGLIO FARE CARRIERA. I PRIMI PASSI PER INIZIARE BENE

Carriera in ascesa: un desiderio non per tutti Il desiderio di una carriera in ascesa verticale non è obbligatorio. Partiamo da questa premessa perché non è per tutti e non lo è, soprattutto, in tutte le fasi della vita la volontà di accelerare sulla propria...

QUANDO LE AZIENDE SOGNANO IL “POSTO FISSO”
QUANDO LE AZIENDE SOGNANO IL “POSTO FISSO”

È necessario che le aziende puntino anche sulla formazione continua per mantenere alto l’engagement sul posto di lavoro Sono triplicati, in dieci anni, gli insoddisfatti del proprio posto di lavoro. Il dato è recentissimo, fa riferimento alla media italiana, e...