NUOVE GENERAZIONI: IL LORO RUOLO NEL LAVORO

Nuove generazioni

 Qual è il ruolo delle nuove generazioni?

È arrivato il momento di domandarsi da dove e da cosa ci si aspetti l’innovazione all’interno del contesto lavorativo. Che cosa può rendere nuovo un processo produttivo? Cosa consente un’accelerazione? Come si può cambiare schemi tanto ripetitivi quanto consolidati? Quali i vantaggi nel puntare sulle nuove generazioni.

Si può immaginare che la robotizzazione e l’automazione siano fattori vincenti per migliorare la competitività. Ci si affida alle novità tecnologiche, informatiche, automatiche che richiedono un investimento e un ritorno quasi matematicamente prevedibili. Questione nodale è anche la differenza che può fare il capitale umano, con le nuove generazioni (generazione Z o Millennials) in prima linea.

Le nuove generazioni non sono soluzioni a breve termine

Quando si parla di nuove generazioni da inserire in azienda, immediatamente si traduce tale esigenza in questo senso: la conoscenza si evolve continuamente e chi si è appena formato a scuola o in Università o ha seguito una certa specializzazione può allineare il passo con le nuove esigenze del mercato.

Le nuove generazioni, però, non possono essere solo considerati soluzioni a breve termine. Le competenze tecniche, specifiche sono essenziali, ma non sufficienti. Le risorse umane si troveranno, dunque, a domandarsi che cosa possa essere attraente nel tempo per le nuove generazioni (laddove lo stipendio, il contratto e il ruolo sono solo alcuni degli aspetti che vengono soppesati e considerati).

Le nuove generazioni non portano solo competenze, ma un nuovo modo di vivere il mondo

Valori portati a regime, la priorità del benessere personale e soprattutto una ricerca molto acuta del significato delle cose. Basti pensare che la produttività per i giovani è proporzionale non tanto alla quantità delle mansioni, bensì alla qualità del lavoro, al rispetto per l’ambiente e ai diritti: si può dire che vivano un senso molto ampio del mondo, differente da una visione assolutamente locale, tipica di realtà chiuse.

È a questo senso del vivere che si deve lasciare spazio nel lavoro ed è tale sguardo, coniugato a competenze aggiornate, che può rinnovare ogni processo produttivo.

elizabethkirk1
elizabethkirk1

Vuoi maggiori informazioni sui nostri servizi?

Categorie

Articoli recenti

Le aziende sottovalutano l’impatto dei licenziamenti su chi rimane

L’80% dei lavoratori dipendenti a livello globale e il 78% di quelli italiani ritiene che le aziende sottovalutino l’impatto dei licenziamenti su chi rimane. La nostra survey “Culture in the Balance”, realizzata in collaborazione con la società di ricerca indipendente...

Esuberi, italiani più fiduciosi ma poca empatia nel comunicarli

Il 53% dei dipendenti a livello globale teme di essere coinvolto in un piano di esubero entro un anno, mentre il dato italiano, pari al 37%, mostra una maggiore fiducia. Tuttavia il 50% dei lavoratori del nostro Paese, ritiene comunque che i propri dirigenti manchino...

Che cinquantenne sei?

Negli ultimi 10 anni, gli occupati senior sono passati da circa 5 a oltre 10 milioni (il 40% della forza lavoro). Dai Progettuali ai Resistenti, dai Disincantati agli Amareggiati: gli over50 non sono un insieme monolitico e ogni gruppo vive la longevità in modo...