Cambiare lavoro: 4 rischi che vale la pena correre

cambiare lavoro

Quanto si è pronti a rischiare per cambiare lavoro?

Diciamoci la verità, quando il termine cambiamento viene associato alla sfera lavorativa la reazione non è mai delle migliori. Ci sono però momenti all’interno della vita in cui il cambiamento diventa l’unica via percorribile.

Detto così sembra facile, eh? Only the brave, solo i coraggiosi, diceva qualcuno. Ebbene si, ci vuole coraggio, ma continuare ad aspettare il momento giusto non è la scelta più saggia.
Un utile suggerimento per rompere il ghiaccio potrebbe essere quello di stilare una classifica dei rischi che ciascuno di noi è disposto a correre. E ricordate: rischiare non sempre è sinonimo di sbagliare.

Vediamo/valutiamo assieme i rischi che vale la pena correre.

Tenere in considerazione un lavoro temporaneo

Stare fermi non aiuta e alla lunga rende “arrugginiti”. Perché allora non prendere in considerazione la possibilità di un lavoro temporaneo?
Paura che il proprio CV possa sembrare irregolare e che il selezionatore possa pensare che non siate in grado di rimanere per tanto tempo nello stesso luogo di lavoro? Non più. Sono cambiati i tempi in cui accettare un lavoro a tempo determinato veniva considerato in maniera negativa.
Al contrario, i recruiter vedono di buon occhio il lavoro temporaneo in quanto sinonimo di grande adattabilità e flessibilità, due caratteristiche che fanno davvero la differenza.
In aggiunta, il lavoro temporaneo potrebbe rivelarsi quella chicca in più capace di arricchire il proprio background e di conseguenza il CV in breve tempo.
L’equazione è semplice: lavoro temporaneo → raggiungimento di obiettivi in breve tempo ₌ CV più ricco e corposo.
Se amate mettervi in discussione e le esperienze in nuovi contesti aziendali non vi spaventano, il lavoro temporaneo fa al caso vostro.

Trasferirsi per lavoro

Trasferirsi per lavoro, una scelta che non si prende così su due piedi. Le situazioni che vi troverete ad affrontare sono molteplici, differenze culturali e modus operandi diversi in primis.
Solitamente la prima cosa che salta all’occhio non appena si prova ad allargare il raggio di ricerca è la più ampia quantità di offerte di lavoro. Se poi si dovesse decidere di puntare all’estero ci sarebbe davvero l’imbarazzo della scelta. Talvolta, infatti, le proprie competenze sono più richieste all’estero rispetto al paese d’origine e in questo caso il gioco vale la candela.
Da tenere in considerazione per un eventuale trasferimento all’estero è inoltre la possibilità di andare a ricoprire una posizione lavorativa ad un livello più senior rispetto a quello che si occupa all’interno della propria nazione. E posizione più senior significa anche retribuzione più alta…
Che dire… una volta rincasati dopo un’esperienza abroad il vostro CV sarà più ricco sia dal punto di vista grafico che di competenze. Il recruiter di turno rimarrà piacevolmente sorpreso!

Cambiare settore

Siamo un po’ tutti schiavi dell’abitudine, bisogna ammetterlo. Cambiare settore significa rimettersi in gioco al 100% e non tutti ne sono capaci. Convinzione e tanta grinta prima di tutto: partire carichi è la regola!
Affermare con certezza che cambiare settore sia un gioco da ragazzi non si può. Ci vuole costanza, spirito d’iniziativa e bisogna anche mettere in conto l’eventualità di fallire. A volte infatti, dopo tanti anni nel medesimo settore, le aziende non accettano di default candidature di persone provenienti da un ambito differente. Perché? Perché il background è importante e sarebbe, in un certo senso, come partire dall’inizio. Questo per dire che il cambio di settore risulta forse più semplice quando si tratta di posizioni junior. Non per questo i senior intenzionati a rivoluzionare la propria carriera devono abbattersi, ma solo essere consapevoli che il rischio di ricevere una porta in faccia esiste.
In ogni caso, il fatto di essere disposti ad intraprendere avventure lavorative all’interno di settori di mercato differenti dimostra una forte capacità di adattamento e gran voglia di accettare le sfide.

Iniziare a guardarsi attorno

Succede a volte di trovarsi in un posto di lavoro, magari occupato da diversi anni, ma non sentirsi completamente realizzati, come bloccati in una situazione che si stenta a riconoscere come propria.
Lo sconforto è del tutto lecito, ma esistono soluzioni per iniziare a guardarsi attorno e valutare le proprie capacità e competenze in relazione ad un eventuale cambio di rotta.
Come muoversi? Prendere un primo contatto con INTOO, società leader in Outplacement e Sviluppo carriera potrebbe essere un ottimo inizio.
Tramite un colloquio preliminare esiste infatti la possibilità di comprendere al meglio la situazione e le esigenze di ciascuna persona e di andare a ipotizzare un percorso su misura orientato al raggiungimento della meta.
Mettere le mani avanti è sempre un bene e il percorso con i nostri consulenti di carriera ve ne darà la prova.

In ogni caso, prendere decisioni riguardo la propria vita lavorativa ha il suo peso e la scelta finale ricadrà inevitabilmente, a seconda delle esigenze del soggetto, sull’azienda che propone il miglior compromesso. Retribuzione, location, orari di lavoro rimangono comunque fattori di cui ciascuno tiene conto nel momento della fatidica scelta.

Pronti a rischiare?

  • Si certo, sono pronto! Allora –> clicca qui.
  • Preferisco aspettare.

elizabethkirk1

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