Il Coronavirus ha mutato i connotati del mercato del lavoro. Agile, smart, a domicilio, on line. In queste settimane si inizia a tornare in ufficio o in azienda. Niente, però, è come prima. Non solo per gli spazi, le distanze, le protezioni necessarie, ma perché ad essere cambiato è anche il soggetto che lavora o che cerca lavoro.
A dimostrarlo, i dati trimestrali dell’Istat che riflettono il primo impatto del virus sull’occupazione. Il calo degli occupati è di circa 400mila persone tra marzo e aprile. E la discesa non è destinata a fermarsi: contestualmente, infatti, aumentano gli inattivi, cioè coloro che non cercano lavoro e non sono disponibili a lavorare.
Istat riconosce che le limitazioni nella possibilità di movimento delle persone per l’emergenza sanitaria hanno modificato i comportamenti individuali nella ricerca di lavoro. In totale, in Italia i disoccupati sfiorano i 2,4 milioni e gli inattivi superano quota 13,5 milioni.[vc_empty_space]Una nuova ripresa, quindi, è necessaria non solo per le attività, ma per la persona stessa perché possa rimettersi in moto e avere ancora la volontà necessaria a trovare il suo posto. Tale necessità può trovare una risposta ancora più pronta se si è a conoscenza di quello che il mondo oggi offre come posti disponibili, cioè quali siano le ricerche più frequenti o i cosiddetti trend, quel che più è richiesto dalle società.
È chiaro che durante il lockdown le offerte hanno registrato una battuta d’arresto (circa il -44%) il cui unico precedente è la crisi finanziaria del 2009. Secondo il LinkedIn Hiring Rate: “I dati mostrano come in Italia le assunzioni siano crollate dal momento in cui sono entrate in vigore le norme legate al lockdown all’inizio di questo mese“. Ma il social network dei professionisti non si limita a sottolineare i limiti del momento, ma anche quali siano le opportunità, rispettando il suo DNA di scambio favorevole di domanda e offerta.[vc_empty_space]Ecco i primi cinque ruoli per numero di candidature in Italia. Si tratta di una prima classifica che il social network ha stilato sulla base delle offerte registrate dalla piattaforma nei mesi di marzo e aprile 2020.
Sono, quindi, cinque i ruoli con la crescita maggiore su una base di circa cento domande quotidiane. In corrispondenza al ruolo, LinkedIn Hiring Rate ha anche individuato quali siano le competenze necessarie per ciascuna posizione e i principali settori industriali che assumono maggiormente questa tipologia di professionisti.[vc_empty_space]In una situazione di crisi, come quella che stiamo attraversando, il direttore delle vendite è una delle figure necessarie per accelerare un nuovo corso per la società. È una persona con competenze di sales management, business planning e marketing strategy. Oggi, secondo le offerte, sono settori come software & IT services, corporate services e le industrie manifatturiere ad averne assoluto bisogno.
Così come, per la cura dei clienti, il customer specialist trova un posto pronto se ha capacità di customer experience, problem solving, customer service, in particolar modo nei settori di beni di consumo, finance e entertainment.
Non da meno, il direttore operations, che può aiutare la società nel business planning, business strategy, operations management, è molto ricercato soprattutto da comparti come settori software & IT services, trasporti e logistica e beni di consumo.
Gli stessi settori che hanno fame di ruoli come il logistics manager cui sono richieste skill di logistics management, supply chain management, warehouse management systems, in particolare per le aziende del manifatturiero.
E, infine, il legal specialist con principali competenze di legal research, legal writing, corporate law ed è richiesto, in particolare, nel mondo dell’energia, dei servizi in ambito corporate e finance.
A livello di piccole realtà, mai come oggi è in atto la scoperta del valore dei social media manager. I negozi di vicinato, dagli ortolani alle panetterie alle piccole sartorie, hanno imparato a sfruttare la vetrina virtuale, l’unica che poteva essere vista in un momento in cui nessuno era autorizzato a uscire di casa e l’uso dei social si è impennato.[vc_empty_space]E allora perché sprecare queste nuove abitudini? Proviamo a trasformarle in opportunità, in nuovi canali di fidelizzazione del cliente se non di vendita diretta.
Ci sono poi altre richieste che dopo la quarantena non potevano non interessare i settori principe del periodo: sanità, alimentare, logistica e vendita al dettaglio di beni di consumo. Sono questi i comparti con più fame di personale dinamico e preparato. È sempre più ingente il bisogno di infermieri, medici, OSS, magazzinieri, farmaceutici. Ma anche di addetti alla sanificazione, di operai dell’industria alimentare, di addetti all’assemblaggio di prodotti medicali e di addetti al picking.
E, ancor più, un comparto che è cresciuto per il blocco delle attività è il mondo di internet. Marketing digitale, comunicazione, SEO, specialisti di e-commerce, analisti dati: queste figure oggi sono fondamentali per la riconversione in digitale delle aziende.
Da ultimo, ma certo di fondamentale importanza, sono ricercati quei professionisti che possono sostenere la ripartenza della persona, come i consulenti, ad esempio, professionisti della crescita e della cura della propria carriera. Oggi più che mai abbiamo scoperto che insieme è possibile, mentre soli è molto difficile.[vc_empty_space][vc_btn title=”Desideri maggiori consigli? Registrati gratis e incontra un Career Coach esperto!” color=”green” align=”center” link=”url:https%3A%2F%2Fwww.intoo.com%2Fit%2Fper-le-persone%2Fcareer-coaching%2F|title:Career%20coaching|target:_blank”][/vc_column][/vc_row]