7 trucchi per scrivere un CV perfetto
Come scrivere un Curriculum Vitae efficace? Domanda delle domande. L’obiettivo è sempre quello di conquistare l’attenzione del recruiter, di riuscire ad emergere dalla massa.
Bisogna dire che il CV è un po’ come un abito, è ciò con cui ci presentiamo al nostro possibile datore di lavoro e, checché se ne dica, la prima impressione conta, eccome se conta.
Un buon modo per scrivere un CV è quello di pensare di scrivere una storia, o meglio, di raccontare la propria storia. La trama deve essere lineare, coerente e soprattutto in grado di presentarci per ciò che siamo e che siamo in grado di fare.
Ecco alcuni semplici accorgimenti che consentono di elaborare una presentazione capace di attrarre l’attenzione di chi legge. Let’s go!
Informazioni personali
Partendo dalle basi, l’elemento che proprio non può mancare all’interno del CV sono le info personali. Sì quindi a intestazione con nome e cognome, debitamente compilata con indirizzo, recapiti telefonici e mail personale.
Da non dimenticare l’inserimento del link al proprio profilo LinkedIn, purché quest’ultimo sia aggiornato.
Focus sull’esperienza professionale
Partiamo dal presupposto che chi legge il vostro CV, tra le righe cerca sempre risposta alla domanda “perché dovrei incontrare questa persona?”.
Primo step per fornire risposta alla questione è inserire, in poche righe all’inizio del Curriculum, la sintesi della propria storia lavorativa in termini di conoscenze e competenze.
La sintesi del profilo è un elemento importante perché permette all’intervistatore di fare un immediato confronto con le esigenze del momento e le vostre competenze.
Comunicare le soft skills
Buone doti comunicative, flessibilità, problem solving, propensione al team working: ecco alcuni esempi di soft skills, le cosiddette competenze trasversali sempre più ricercate dai datori di lavoro.
Certo, metterle in evidenza all’interno del Curriculum è una cosa, darne mostra è un’altra, ma da qualche parte bisogna pur partire. Il suggerimento è quello di stilare una piccola lista delle soft skills che più vi rappresentano, giusto per dare un’idea della vostra personalità e dei vostri atteggiamenti a chi vi legge. Starà poi al vostro futuro capo valutarne la veridicità…
Informazioni chiare e sintetiche
Il valore di un CV sintetico è inestimabile. Essere prolissi non equivale a fare migliore impressione, anzi. I recruiter ricevono ogni giorno centinaia di CV e, sempre più spesso, quelli troppo lunghi vengono scartati sin dall’inizio.
Il consiglio è quello di rimanere sulle 2 pagine, inserendo solo le esperienze più rilevanti e scartando quelle minori, magari svolte agli albori della propria carriera.
Altro suggerimento è aggiungere accanto a ciascuna esperienza – sempre in modo chiaro e sintetico – i compiti che si era soliti svolgere, in modo tale da andare a sottolineare le proprie capacità e i propri punti di forza.
La chicca? Cercare di adattare ogni volta le info del CV in base a quanto richiesto dall’azienda, inserendo le parole chiave presenti all’interno dell’offerta.
La verità, solo e soltanto la verità
Inventarsi esperienze per “rimpolpare” il Curriculum Vitae? Meglio di no.
Nel momento in cui si otterrà il fatidico lavoro ci si troverà inevitabilmente a render conto delle informazioni inserite all’interno del CV. Sarebbe quindi bene presentarsi per ciò che si è e per ciò che si è in grado di fare. Rischiare di essere smascherati riguardo esperienze non realmente vissute non è mai bello e oltre alla credibilità si rischia di perdere anche la tanto sudata posizione lavorativa.
Il formato del CV
Il CV va personalizzato evidenziando le parole chiave: il curriculum europeo invece è bene usarlo solamente per candidature in cui è espressamente richiesto in quanto non prevede una elevata possibilità di personalizzazione.
Se doveste però candidarvi per una posizione da creativo (vedi grafico, content editor, designer, ecc.) il Curriculum potrebbe diventare il primo modo per dar mostra di quello di cui siete capaci. Via libera alla creatività e… che vinca il migliore!
Dulcis in fundo: trattamento dei dati personali
“Autorizzo il trattamento dei miei dati personali, ai sensi del D.lgs. 196 del 30 giugno 2003”. Potrebbe sembrare una frase banale, ma così non è. Non azzardatevi a dimenticare di inserirla all’interno del CV, potreste essere cestinati seduta stante.
Per le aziende ricevere un Curriculum senza l’autorizzazione al trattamento dei dati personali significa non poterlo prendere in considerazione. Non vorrete rischiare di perdere l’occasione della vostra vita per colpa di una dimenticanza, vero?
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