“Andiamo a fare shopping? Certo, prendo il telefono”.
Ecco che per andare a fare acquisti non bisogna più vestirsi e prepararsi, è sufficiente mettersi nella posizione più comoda possibile sul divano, prendere in mano lo smartphone, o qualsiasi dispositivo elettronico, e accedere a quel meraviglioso mondo virtuale dove è possibile accaparrarsi tutto quello che si cerca e anche di più. Dopo pochi e intuitivi passaggi avremo la conferma che il pacco ci verrà recapitato in pochi giorni direttamente a casa. In breve, questa è la descrizione dell’e-commerce che ha rischia di rendere il negozio di mattoni e malta quasi un ricordo.
Lo scorso marzo, agli inizi del lockdown, otto italiani su dieci hanno fatto ricorso all’e-commerce, facendo dell’Italia il Paese con l’accelerazione più repentina nell’utilizzo di piattaforme virtuali d’acquisto. Parallelamente si è registrata una crescita degli strumenti di pagamento cashless, secondo quanto emerso dall’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments curato da Assofin, Nomisma e Ipsos.
L’e-commerce è, del resto, l’unico che ha tenuto, nell’anno del Covid. Secondo i dati Istat, presentati in un’audizione alla commissione Attività produttive della Camera, le vendite non alimentari sono diminuite del 13,5% nei primi nove mesi dell’anno, mentre quelle sul web crescevano del +29,2%.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un balzo esponenziale dell’e-commerce e, consenzienti o meno, siamo stati noi i protagonisti di questo progresso. Come? La comodità, la velocità dell’acquisto e della consegna, la semplicità del reso sono tutti punti a favore…
E l’e-commerce ha generato e sta creando tutt’ora una infinità di posti di lavoro, da dipendente o con attività in proprio.
Se si desiderasse, ad esempio, aprire un proprio negozio virtuale, diverse piattaforme supportano nell’allestire delle vere e proprie vetrine dove presentare un prodotto o servizio. I vantaggi di un negozio virtuale sono molteplici: non ci sono limiti spaziali né temporali con un’apertura 24/24h per 365 giorni l’anno. Inoltre, è possibile raccogliere una mole importante di dati sui clienti così da dirigere la pubblicità in modo da mirarla specificamente sul target di interesse. Per garantirsi il successo in questo settore c’è una sola parola chiave: fiducia. Questa deve essere guadagnata, come nella vita, operando nel miglior modo possibile e garantendo prodotti o servizi impeccabili, a prova di recensione.
Se invece si mira a entrare a fare parte di questo mondo come dipendente, la buona notizia è che alcuni ruoli sono già molto ricercati: i content executive, ad esempio, cioè coloro che dovranno occuparsi di descrivere il prodotto da vendere e verificare l’esattezza degli annunci, ma anche gli addetti all’anagrafica delle vendite con profili che dovranno eccellere nel lavoro di squadra perché sempre in contatto con i colleghi per la raccolta dati.
Altre posizioni lavorative sempre molto utili sono lo sviluppatore per il linguaggio di programmazione PHP, il data analyst, il category manager. Per essere assunti in tali ruoli saranno indispensabili un’ottima conoscenza del pacchetto Office, soprattutto Excel, Adobe Acrobat e dei linguaggi di programmazione; ben consapevoli che non bastano le competenze acquisite, in questo mondo è necessaria una formazione viva, con aggiornamenti costanti e uno sguardo worldwide.
Non si può fare a meno delle soft skills, come il saper fare squadra, serviranno curiosità, resilienza e molta flessibilità. Perché la velocità di questo mondo è così sostenuta che solo chi avrà orecchi tesi e occhi aperti potrà favorire lo sviluppo della società per la quale lavora.