Esistono alcune figure professionali che mettono ordine nel nostro armadio:
ci sono vestiti che conserviamo solo per affezione, maglie bucate che andrebbero buttate ma “no, come faccio, probabilmente mi può tornare utile”, pantaloni ormai troppo stretti, “ma credo di poter perdere peso e poi sono degli evergreen, sempre di moda”. Ecco, chi fa ordine nell’armadio regala una nuova veste alla persona: non solo come abbigliamento, ma, soprattutto, come mentalità. Si fa ordine fuori per fare ordine dentro, si dice.
Ecco, la nostra persona è come un armadio e chi mette ordine è il mercato del lavoro stesso. Il mercato suggerisce quel che è troppo stretto, quel che è vecchio, quel che non è assolutamente evergreen e che ha bisogno di un aggiornamento continuo.È un termine di paragone semplice, forse, ma molto realistico. Spesso quel che manca è uno screening realistico su chi siamo, sulla persona che siamo diventati, sul profilo che ci siamo costruiti, che può sembrare indistruttibile, intoccabile. Ma non è così. Non c’è posizione che ci ripari dal tempo che passa, dai cambiamenti continui, dagli imprevisti che, per fortuna, la vita sempre riserva.
L’unica chiave per essere sopraffatto è che conoscere se stessi. Non basta, infatti, avere chiari gli obiettivi o sapere dove vogliamo crescere. Il punto è analizzare l’esistente, un bilancio chiaro e sincero di quel che siamo, sappiamo, conosciamo. E anche di quel che non siamo ancora, non sappiamo per nulla o poco e di quel che non conosciamo. Ma ancora di più vedere quel che il mercato chiede. Non è facile e la paura del nuovo non passa mai di moda.Dovremo chiederci cosa sappiamo fare, cosa migliorare, quali competenze sono veramente utili, quali richieste dal mercato del lavoro, quali da aggiornare, quali dovremo mettere da parte, quali conoscenze richiedono un ulteriore investimento e quali, invece, non ci possiamo permettere di non avere, cosa il mercato del lavoro si aspetta da un profilo come il nostro, o se possa essere l’ora di mettersi in proprio… Il nostro tempo e le nostre energie sono notevoli ma limitati; per questo, come nell’armadio, abbiamo il compito di liberare spazio per quel che vale e veramente non può mancare.