/di Roberta Cassina
Lo sapevi che preferire scegliere un certo modello di CV può aiutarti a fare una buona impressione agli occhi del selezionatore?
Il recruiter, infatti, spesso non ha a disposizione molto tempo per analizzare i profili dei singoli candidati pertanto è essenziale dislocare le informazioni che ci riguardano nel modo più accattivante possibile. L’obiettivo è che non si dimentichi di noi, che non ci confonda nella massa.
Per far questo il nostro curriculum deve essere chiaro, convincente (cerchiamo di evitare le esagerazioni) e concreto.
Innanzitutto è importante sapere che ci sono 3 tipologie di CV: Cronologico, Anticronologico e Funzionale.
Non è banalmente una questione di ordine e collocazione di dati, qui stiamo parlando di come ci presentiamo durante una selezione, la scelta del format che meglio ci valorizza è segno di consapevolezza nel padroneggiare gli “strumenti del mestiere”.
1) Cronologico
Dà maggior risalto alla storia lavorativa e si usa per porre l’accento su una significativa maturazione di carriera, con crescenti responsabilità.
2) Anticronologico
Quando si sta cercando un lavoro nello stesso settore o in settori analoghi da quello da cui si proviene, l’ideale è segnalare per prima la posizione più recente. Aggiungiamo anche maggior ricchezza di informazioni e risaliamo via via al primo impiego significativo, descrivendolo solo brevemente. Questa forma enfatizza l’esperienza professionale più prossima ed è molto utile se vogliamo sottolineare la continuità con la posizione alla quale si ambisce.
3) Funzionale
Se non abbiamo una storia professionale continua, ma ci sono stati cambi di attività difficili da spiegare e che potrebbero preoccupare il recruiter piuttosto che periodi di inattività, per concentrare l’interlocutore sulle nostre competenze è più opportuno optare sul format “funzionale”. Procediamo in questo modo in orizzontale, ponendo l’accento sulle competenze maturate più che sui ruoli ricoperti o sull’importanza dei contratti.
Per tutte le tipologie valgono due parole d’oro: valorizzazione di sé e personalità. O meglio, forse, una sola parola: unicità. Lasciamo che emerga il nostro carattere, il nostro segno distintivo perché essere speciali è il primo passo per superare la selezione.
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