Mercato del lavoro: il bilancio della prima metà 2025

Mercato del lavoro

I dati del mercato del lavoro

Con l’estate ormai nel vivo, il nostro Osservatorio del mercato del lavoro può tracciare un bilancio della prima metà del 2025, partendo dai dati ufficiali.
Al 1° giugno in Italia abbiamo registrato, in un anno solare, un aumento di 347mila lavoratori. Si tratta di un aumento del 1,4% della forza lavoro. Il genere maschile rimane quello con maggiore crescita, rispetto a quello femminile (0,6% rispetto allo 0,4% delle donne).*

Ne è conseguenza naturale la diminuzione della disoccupazione, che, nell’arco di un anno, si è ridotta di 62mila unità (3,6%). Al 1° maggio, la diminuzione ammontava a 209mila unità e la differenza tra i due dati può essere spiegata dall’ampia riduzione del numero di inattivi.*

Questa grande movimentazione ha coinvolto principalmente una fascia di età, quella degli over 50. Si tratta di una popolazione che ha visto crescere la propria presenza nel mercato del 5,9%. L’altro lato della medaglia è una diminuzione della disoccupazione over 50 del 11,9%.*

Tutti dati estremamente positivi per l’occupazione, che forniscono una fotografia precisa del mercato del lavoro. Da un lato confermano il nuovo paradigma di longevità in cui viviamo, che porta i senior a essere popolazione protagonista del mondo lavorativo. Dall’altro dimostrano come, nonostante l’instabilità geopolitica mondiale, il mercato interno italiano sia ancora in una fase di crescita.

Inoltre, il timore che questa situazione sia solo una fiammata viene estinto dai dati sugli annunci di lavoro, che riportano crescite vertiginose.

L’assidua ricerca di lavoratori

I primi sei mesi del 2024 avevano visto circa 1 milione e 700mila annunci attivi sul mercato del lavoro. Nel 2025 questo numero è quasi triplicato, con circa 5 milioni di annunci di lavoro, superando l’intero anno precedente. Il 2024 aveva contato infatti un totale di 3 milioni di annunci, il 60% di quelli attivi nella sola prima metà 2025.**

Dati che vanno a confermare: la continua ricerca di operatività, di professionisti e la volontà di espansione delle aziende italiane (anch’esse circa 5 milioni).***

Guardando alla crescita occupazionale del 2024 sarebbe intuitivo pensare che il raddoppio della ricerca di lavoratori possa portare a una proporzione simile nel 2025.
La realtà dei fatti, però, ci mostra come questo aumento di ricerche non sia bilanciato lato candidati. Circa la metà dei datori di lavoro esprimono infatti una difficoltà nel trovare professionisti. In alcuni casi ciò è causato da una mancanza effettiva di candidature, ma la maggior parte riscontra un mismatch tra le competenze richieste e quelle realmente possedute dai candidati. Discrepanza tanto valida sulle competenze tecniche quanto su quelle trasversali.****

Le competenze più richieste dal mercato del lavoro

Guardando allora alle competenze richieste, le skill professionali più ricercate dal mercato del lavoro sono sostanzialmente rimaste invariate tra il 2025 e il 2024. Parliamo di: capacità di vendita, gestire tecnicismi operativi, gestire l’ambito amministrativo e l’assistenza al cliente.

Quando però ci addentriamo nelle competenze informatiche, tutto è stravolto. Nel 2024, Microsoft Office era, insieme ai singoli programmi della suite, la competenza informatica più richiesta. Seguita poi da competenze specifiche ambito comunicazione e Autocad. Oggi in testa, si trovano le competenze legate all’AI, quindi alla capacità di gestire le proprie mansioni attraverso strumenti di Intelligenza Artificiale. Non è richiesta una conoscenza avanzata di questi applicativi, ma una base è oggi necessaria. A seguire, troviamo competenze nell’analisi dei dati e nell’uso degli strumenti CRM.**

In un solo anno, l’innovazione tecnologica ha impattato talmente tanto sui ruoli, da richiedere una rinnovata competenza in materia, necessaria per lo sviluppo competitivo delle aziende. Necessità che sta contribuendo alla difficoltà di individuazione dei profili adatti. Tra tutte, come accennato, svettano le competenze ambito AI, ricercate tre volte tanto rispetto a tutte le altre.

Infine, in quasi tutti i ruoli stanno prendendo sempre più piede le richieste relative alle competenze linguistiche. A differenza però di qualche anno fa, quando le canoniche Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo avevano l’assoluto dominio, oggi troviamo diverse richieste per lingue come il Russo, l’Arabo, il Cinese e il Portoghese.**

Settori in crescita e settori in difficoltà, qual è la situazione?

Definito il panorama delle competenze, il nostro Osservatorio del Mercato del lavoro si è interrogato sulla distribuzione di questa crescita occupazionale nei diversi settori.

Come illustrato nell’analisi del mercato del lavoro del 2024, il settore industriale e produttivo è in un momento di crisi, dettato soprattutto dai costi energetici.
Dal 2022, con la perdita di controllo sul costo dell’energia, causata della guerra tra Russia e Ucraina, l’Italia sta subendo un continuo innalzamento dei prezzi.
Tornando ancora più indietro, nel 2005 un KW costava circa 12 centesimi di euro. Oggi viaggiamo tra i 30 e i 50 centesimi. Questo implica per le aziende un costo di produzione talvolta quintuplicato.*****
Questo ha portato negli anni, e oggi soprattutto, a una forte delocalizzazione e quindi a minor ricerca di personale sul territorio Italiano.

Rimanendo legati al costo energetico estero, dettato da ogni minima fluttuazione geopolitica, sarà complicato che il mercato dell’industria torni a essere protagonista in Italia.
Dall’altro lato, il settore dei servizi traina il mercato e l’occupazione, riguardando oggi il 70% circa delle imprese nostrane.***
Consulenza, logistica, trasporto, finanziario, ristorazione, turismo, grande distribuzione, information and communication technology… tutti settori in cerca di espansione e quindi di personale.

Per concludere, qual è la situazione del mercato del lavoro in Italia?

Il mondo è in continua e rapida evoluzione e i paradigmi stanno cambiando. Tra innovazione tecnologica, sfide della longevità e instabilità geopolitica, il mercato del lavoro italiano cerca di evolvere per stare al passo con gli altri paesi. Nel mercato dei servizi, dove è richiesta flessibilità organizzativa, di competenza e conoscenza, è più facile che questa trasformazione avvenga in tempi rapidi. Il mondo produttivo, invece, fatto di vincoli materiali, dovrà trovare un modo per aggiornarsi che sia allo stesso tempo competitivo e sostenibile.

*ISTAT

**Dati elaborati da INTOO

***Camera di Commercio Italiana

****Unioncamere Anpal, sistema informativo Excelsior

*****ARERA

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