PERCORSI DI OUTPLACEMENT: INTERVISTA A MICHELA CIMMINO

“Dopo diversi anni a lavorare sodo in una multinazionale, è come se non sapessi vederti fuori da lì, in una forma o un ruolo differente. Perciò, quando ho accolto l’esodo agevolato, ho avuto bisogno di qualcuno che sostenesse il mio percorso, un cammino durante il quale il desiderio si è affinato ed è passato da quello di “trovare un nuovo lavoro” a quello di capire prima cosa volessi da me e per me”.

Michela Cimmino racconta così il suo percorso di Outplacement con INTOO, un accompagnamento lungo alcuni mesi:

“Sono uscita a luglio da una multinazionale B2B dove ho ricoperto il ruolo di Team Leader, gestendo un team europeo e acquisendo conoscenze complete del processo di vendita. Collaboravo con i reparti marketing e vendite… insomma, quando sono uscita ho dovuto elaborare il lutto, anche la vergogna di quella fase. Mi sentivo come se non fossi più nessuno e mi sono sbalordita di me stessa a pensare così. Perciò a settembre ho iniziato il mio cammino con Ilaria, la consulente di INTOO che mi ha seguita passo passo”.

Qual è stato il momento di svolta, e anche di uscita, da questa fase così faticosa?

“Avere accanto una professionista che si è dimostrata una persona competente e di fiducia ha fatto la differenza. Perché la componente umana fa tutto. Infatti, abbiamo iniziato parlando di ciò che mi era accaduto, con costanza e dedizione, lasciando che emergessero pian piano i lati positivi e negativi di quell’esperienza e trasformando tale consapevolezza in ciò che avrei voluto e non avrei voluto nel mio prossimo step professionale. Insomma, la svolta è stata sul livello del mindset, focalizzandoci sul mio valore, dando un nome alle mie capacità, a quelle skills che caratterizzano il mio profilo.

Mi sono finalmente rivista, identificata, e questo è certamente il primo passo per comunicare e “vendere” il proprio valore, consci che c’è qualcosa di interessante”.

E dal punto di vista pratico, com’è andata la ricerca di una nuova opportunità professionale?

“Una volta lavorato sul mindset, sul mio approccio, posso dire che il percorso è stato in discesa; abbiamo messo a punto il curriculum e la lettera motivazionale per presentarmi alle aziende target. Ancora una volta, mettendomi in gioco su questi materiali di lavoro, mi sono resa meglio conto di come sono fatta e quali risultati posso portare, un elemento fondamentale quando sei davanti a un recruiter, un head hunter o alle risorse umane per un colloquio.

Insomma, ho iniziato a crederci perché avevo con me la mia consulente, esperta e preparata, che mi diceva che era possibile e che ne avevo le carte. A quel punto ero determinata a far colloqui e anche a far formazione, direi che avevo vinto il tabù ed ero motivata a cercare la soluzione che rispondesse alle mie aspirazioni. Ho cambiato la visione su mondo del lavoro, scoprendomi disponibile anche a cambiare, a guardare le porte aperte senza accomodarmi sulla prima soluzione; infatti, nemmeno ora mi ritengo alla fine del percorso”.

Di cosa ti stai occupando oggi?

“Attualmente sono Orientation & Admission Specialist presso Talent Garden, gestisco il processo di onboarding e vendita per i master formativi offerti dalla Italian Tech Academy. Valuto i candidati attraverso colloqui personali, basandomi sulle loro competenze, interessi e aspirazioni per offrire la migliore esperienza possibile. Collaboro con il team di marketing per fornire feedback sulle prestazioni del funnel e utilizzo il CRM per gestire le relazioni con i clienti. In due parole, sono una professionista del settore digitale con esperienza in Retail ed Education”.

E come ci sei arrivata?

“Ho partecipato a un master, seguendo la rinata ambizione di perfezionare le mie conoscenze e competenze, vi ho partecipato attivamente lavorando molto sulla relazione, sia con gli studenti in aula che con la faculty ed eccomi qua. In quel momento per me la priorità era ricollocarmi in un posto di lavoro che portasse valore nella vita degli altri e di conseguenza a me. Sento proprio il bisogno di fare qualcosa che serva a qualcuno: in questo senso, il mondo della formazione è certamente tra i primi che abbiamo considerato.

La mia consulente INTOO mi ha aiutata in questo, mostrandomi le dinamiche attuali dei settori in maggior sviluppo e dove avrei potuto cercare una nuova occupazione più corrispondente”.

Concretamente, su quali aspetti hai lavorato?

“Partivo già da una buona rete di contatti, anche grazie a Linkedin, ma ci abbiamo speso diverse ore per costruire un network più proficuo, che comprendesse il mondo al quale ambivo di partecipare. Perché prima usavo Linkedin per posizionare la mia candidatura per ruoli simili a quello che già avevo ricoperto, poi ho completamente cambiato approccio ed è diventato interattivo (partecipando a gruppi e discussioni) e strategico”.

Cos’hai portato della tua esperienza pregressa in questo nuovo lavoro?

“Sicuramente i processi, la volontà di dare un ordine preciso alle cose affinché funzionino al meglio. Ho guadagnato la potente energia e la volontà di positiva contaminazione, ma senza buttare ciò che di buono avevo alle spalle. È un aspetto importante di questa nuova avventura: mi sono coinvolta spinta dalla voglia di ricominciare a fare qualcosa che avesse apertura e mi consentisse anche di dedicarmi a ciò che amo, come il giornale della mia città (Pisa) con il quale collaboro da oltre 10 anni e il volontariato per gli animali”.

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