«E’ necessario che tu abbia fiducia nei tuoi collaboratori, e abbastanza fiducia in te stesso da lasciare che loro trovino una strada migliore», così scrive nel su libro “How Google Works” Eric Schmidt, ex CEO del colosso di Mountain View, rivolgendosi ai manager che vogliono diventare veri leader, caratteristica fondamentale per tutti quei dirigenti di impresa che puntano all’efficienza.Nelle organizzazioni che operano nell’economia 4.0, un capo che impone gli ordini dall’alto non funziona più. Per gestire situazioni complesse e muoversi su mercati in continua metamorfosi è necessaria la collaborazione di tutti i membri del team. E un buon capo deve essere non solo un punto di riferimento ma anche un coach in grado di individuare il talento di ognuno, farlo emergere ed esaltarlo al meglio.Questo significa avere sì una buona preparazione tecnica ma anche essere capaci di delegare e possedere competenze trasversali che includono doti come la comunicazione, l’empatia, la collaborazione e un’altissima sensibilità.
- LIBERA LA TUA INTELLIGENZA EMOTIVA
Insomma, per dirla alla Daniel Goleman, padre dell’intelligenza emotiva, per essere un buon leader non bastano competenze tecniche eccellenti e nemmeno un QI altissimo. Occorre piuttosto una componente irrazionale: l’intelligenza emotiva, appunto, che altro non è che la capacità di conoscere e controllare sé stessi e di capire, motivare e coinvolgere gli altri.
- UNA PERSONA SU 10 HA TALENTO DA LEADER
Nelle aziende italiane abbiamo uomini e donne capaci di questo? Difficile dare una risposta.
Secondo uno studio solo una persona su 10 ha il talento del leader. Questo significa che tra i manager oggi alla guida delle nostre imprese solo pochi sono quelli in grado di fare davvero la differenza. La maggior parte replica modelli di management vecchi mantenendo le cose come stanno. Risultato? Le prestazioni sono basse e il clima aziendale peggiora compromettendo così risultati e produttività.
- TROVA IL CORAGGIO DI METTERTI IN DISCUSSIONE
E’ bene dunque ricordare che leadership e management non sono una destinazione ma un percorso di crescita continua. Dunque è importante continuare a lavorare su se stessi focalizzandosi sullo sviluppo delle proprie soft skill.Per farlo prenditi periodicamente del tempo e chiediti:
♦ Quali sono le abilità che ho più sviluppato?
♦ Quali quelle che devo migliorare?
♦ Quali sono i comportamenti che devo potenziare?
♦ Quali quelli che devo rimuovere?Certo chiedere un feed-back ai tuoi collaboratori su questi temi potrebbe aiutarti a migliorare più velocemente nonché compiere quel delicato passo che porta dal management alla strategia ovvero, come diceva l’economista Peter Drucker padre della scienza del management, tra fare le cose bene e fare le cose giuste.
L’atto comporta indubbiamente coraggio e voglia di mettersi in discussione, ma non è quello che un vero leader è chiamato a fare ogni giorno?[/vc_column][/vc_row]