/di Laura Aldorisio
Cambiare lavoro è un cambiamento di vita. Avere l’intenzione di cambiare lavoro è un pensiero di molti. Decidere di cambiare lavoro fa la differenza. È una scelta che porta con sé molto lavoro, appunto.
È facile essere trascinati dalla fretta di trovare una soluzione a noi più adeguata. Una velocità che spesso tradisce l’impeto che ci ha fatto iniziare. Ci scopriamo così in affanno e, dopo poco, ci riadagiamo nel già conosciuto, in quella che da molti è definita la zona di comfort dalla quale, però, volevamo scappare.
Cambiare lavoro implica una progettualità. Cambiare lavoro è un obiettivo per raggiungere il quale c’è una strada da percorrere, un tempo nel quale percorrerla e mezzi adeguati per arrivare alla meta. Per l’improvvisazione in questo viaggio non c’è posto. Tanto meno per la fretta.
“Lavoro” oggi dagli addetti ai lavori viene definito “progetto professionale”. Non ci poteva essere un nome più felice.
Progetto nasconde in sé la dinamica di:
- Una riflessione su se stessi: che cosa sto cercando? A quale lavoro sto puntando? Ho bisogno di uno stipendio maggiore? Devo avvicinarmi a casa? Ho bisogno di confrontarmi con ambienti di lavoro internazionali?
- Una considerazione (sincera) di sé: quale lacune formative posso colmare? Qual è il mio posizionamento rispetto ai profili simili al mio con cui posso confrontarmi? In che cosa sono mancante e quali sono, invece, i miei punti di forza?
- Il senso del contesto: quali sono i gradini e gli ostacoli che il mercato del lavoro mi presenta? Quali sono le esigenze che il mio settore ritiene imprescindibili? Qual è la mia disponibilità rispetto alle richieste del mercato?
- Una scadenza: non esiste un obiettivo senza un termine temporale. E questo è anche il nostro caso. Entro quale anno voglio aver raggiunto cosa? Entro quale mese vorrei collezionare una decina di colloqui?
Ma come in tutti i viaggi si sa, l’imprevisto è l’incalcolabile variabile da calcolare sempre. Se si potesse fare un bilancio delle indicazioni qui suggerite, il 15% dello spazio verrebbe occupata da una X: flessibilità assoluta. Avere una tempistica non significa irrigidirsi sul minuto che passa o abbatterci per un corso di formazione che si dovrebbe seguire, ma non se ne ha la possibilità. L’imprevisto aiuta la creatività personale, soft skill quanto più ricercata oggi nel mondo del lavoro!