di Redazione INTOO /
Niente blocco dello scrittore. Ad aiutarvi a scrivere la lettera di presentazione ci pensiamo noi
A volte non ce ne rendiamo conto, ma la lettera di presentazione è il primissimo approccio che ciascuno di noi ha con il recruiter. Metaforicamente parlando la lettera potrebbe infatti essere paragonata ad un involucro, una sorta di packaging che contiene poi al suo interno altro materiale, nel caso specifico il CV.
E ciascun packaging che si rispetti ha come scopo quello di catturare l’attenzione di chi lo osserva, magari proprio grazie a quel particolare dettaglio, quel quid che porta poi le persone a sceglierlo tra tanti.
Detto questo, vale davvero la pena di impegnarsi nella stesura di una lettera di presentazione capace di colpire nel segno. Non vorrete mica rischiare di aver un bel contenuto (CV) e non valorizzarlo al meglio, no?
Ecco alcuni semplici consigli.
Come scrivere la lettera di presentazione?
La lettera non parla solo di cosa si è fatto ma anche di cosa si desidererebbe fare. Oltre ad essere un resoconto sul proprio passato lavorativo deve quindi anche fornire uno sguardo verso il futuro.
In ogni caso è molto importante documentarsi cercando informazioni sull’azienda alla quale si desidera inviare la candidatura e, nello specifico, informarsi sul modo in cui opera, se lavora con l’estero e cercare di valutarne punti di merito rispetto alla concorrenza.
La lettera di presentazione, graficamente, si presenta come un testo della lunghezza media di una pagina circa. Per non rischiare di incorrere nel cosiddetto “blocco dello scrittore”, del tutto normale quando ci si trova a dover parlare, o meglio, scrivere di sé, il suggerimento è quello di cercare di rispondere a 5 semplici domande. Eccole qui di seguito.
- Chi siete: nome, cognome e dati personali. Nell’intestazione, cercate sempre di inserire, dopo accurata ricerca, anche il nome e il cognome del responsabile HR dell’azienda. Se le vostre ricerche non producono risultati il consiglio è quello di non lasciare l’intestazione in bianco, optate quindi per un generico “Alla gentile attenzione del Direttore Risorse Umane”
- Chi siete professionalmente: dopo aver specificato per quale posizione vi candidate, procedete col riassumere per iscritto la vostra esperienza lavorativa, con tanto di aggiunta di compiti e skills. Meglio non andare troppo nel dettaglio, per questo c’è già il CV
- Perché scrivete proprio a quella azienda: partiamo dal presupposto che l’azione di personalizzare, seppur noiosa, risulta davvero importante. Perché? La personalizzazione di una lettera si traduce in forte motivazione e desiderio di ottenere il posto di lavoro. Sarebbe quindi bene esporre i motivi per cui siete interessati a quella data posizione, perché vorreste lavorare lì e cosa sareste in grado di offrire in termini di competenze e risultati
- Obiettivo della vostra ricerca: detto in parole povere vuol dire specificare il proprio obiettivo professionale, le proprie aspirazioni
- L’eventuale azione successiva alla lettera: ovvero la richiesta di un colloquio o comunque la disponibilità ad un eventuale contatto diretto (vedi telefonata)
E ricordate: per arrivare al CV bisogna così “spacchettare”! Preparate di volta in volta il vostro packaging ad hoc e vedrete che il telefono comincerà a squillare.
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