/di Marilù Anaclerio
In Italia uno dei principali canali di ricollocazione professionale continua ad essere il corretto ed efficace utilizzo del proprio network. Questo vale ancora di più per figure top o manageriali che nel 73% dei casi trovano un’alternativa professionale proprio grazie alla loro capacità di gestire al meglio la loro rete di conoscenze, al fine di acquisire informazioni e suggerimenti – anche in modo informale – in particolare su posizioni che non sempre vengono promosse in chiaro tramite i classici annunci. Quanto più è top la figura da inserire, infatti, quanto più le aziende tendono ad applicare riservatezza nella gestione del processo di selezione.
Come riuscire, quindi, a conoscere dove si trova la tessera mancante del puzzle e quali sono le realtà che devono inserire una nuova figura executive? Lo sviluppo del network è la risposta più efficace, perché renderà il manager sicuramente più consapevole, pronto, aperto al confronto continuo, nonché costantemente allineato sulle evoluzioni e sui fabbisogni del mercato. Tutto ciò sarà possibile in un contesto non solamente locale, ma anche internazionale, dal momento che uno dei principali strumenti attraverso cui portare avanti l’attività di networking è Linkedin, piattaforma condivisa a livello mondiale ormai dalla maggior parte delle aziende e dei professionisti.
Ma perché ha così tanto valore l’attività di networking per la vita di un professionista che, in particolare, ricopre – o ha ricoperto – funzioni executive? In realtà la sua utilità non è meramente funzionale alla ricollocazione professionale, nel momento in cui la persona decide, o è costretta, a cambiare azienda, ma dovrebbe declinarsi durante l’intera vita lavorativa del manager. Fare attività di networking significa, infatti, mantenere attiva la propria rete anche nel momento in cui si è stabili professionalmente, sia per farsi trovare pronti laddove, per fattori inaspettati e improvvisi, si dovesse perdere il lavoro, sia perché è sempre utile essere aggiornati su quelle che sono le dinamiche di mercato nel settore in cui si opera, ma anche in situazioni differenti per avere la consapevolezza di come si muove in generale l’economia e quali sono o meno le realtà maggiormente appealing e floride.
Sintetizzando, potremmo dire che una puntuale attività di networking consentirà al manager di costruire nuovi rapporti professionali, utili per:
- Sistematizzare l’implementazione di nuovi contatti. In questo modo egli/ella definirà una vera e propria attività multivel, grazie alla quale potrà arrivare a relazionarsi con una persona mai impattata prima, grazie ad un contatto ponte, comune ad entrambi. E così via anche sui contatti successivi.
- Trovare nuove opportunità di lavoro.
- Fare talent scouting di persone che possano ricoprire dei ruoli nell’azienda di appartenenza.
- Rinforzare relazioni per potenziali opportunità di co-marketing o collaborazione.
- Condividere informazioni sul settore e mercato di appartenenza che consentiranno al manager di operare con più consapevolezza e di essere maggiormente competitivo.
- Scambiare opinioni e punti di vista, attraverso focus group on e off line (social network, ma anche fiere, eventi di settore…)
Per arrivare a questi obiettivi il manager dovrà essere costante nel portare avanti diverse attività in parallelo, attraverso gli ormai innumerevoli strumenti ed opzioni utili per creare interlocuzioni di valore (se ben utilizzati ovviamente…): E-mail, LinkedIn, Twitter, Eventi offline. Tutti assolutamente funzionali al mantenimento, creazione e governo delle relazioni con altri soggetti in modo organizzato e consapevole.
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