Roberto Di Girolamo è stato accompagnato dai consulenti di INTOO nel percorso di outplacement, un’avventura che l’ha portato non solo a ricevere diverse offerte di lavoro, ma anche – e soprattutto – a ricoprire il ruolo tanto desiderato.
Quando e perché sei entrato in contatto con INTOO?
Ho incontrato INTOO dopo aver subito una ristrutturazione aziendale a maggio dell’anno scorso. Nel pacchetto di uscita la società aveva previsto un servizio di outplacement per favorire il ricollocamento e, fra le aziende di consulenza proposte, c’era anche INTOO, individuata come partner per rientrare nel mercato.
Il primo contatto è stato con un consulente, Daniele Aimetta, che mi ha presentato gli obiettivi del percorso e come si sarebbe svolto. Una volta accettata la proposta, è iniziata la mia avventura. Sono stato accompagnato da due tutor: la prima, Marina Sangalli, che mi ha condotto al percorso di assessment delle competenze; poi sono stato seguito da Laura Consonni nella strategia di marketing, nella preparazione del profilo LinkedIn e, soprattutto, nel lavoro sul networking e la mia rete di rapporti fino ad arrivare all’individuazione di aziende e head hunter a cui propormi.
A marzo di quest’anno ho ottenuto un contratto “Temporary Management” in una società e quindi avevamo sospeso il percorso, ma INTOO ha continuato a segnalare la mia candidatura ed è nata un’ulteriore possibilità, migliore della precedente. Quindi, da luglio inizierò una nuova sfida in un’altra società.
Che cosa ha significato lavorare sulle tue competenze?
Più che abbandonare delle competenze che il mercato del lavoro non richiedeva più, ho voluto rivedere come mi stavo proponendo al mercato. Per varie vicissitudini, negli ultimi dieci anni della mia carriera non stavo lavorando nel ruolo per il quale avrei voluto propormi. La mia carriera era stata deviata dal ruolo di CFO a quello di accounting, ma non era quello che desideravo.Quando le nuove aziende valutavano il mio CV erano inevitabilmente frenate dalla mia ultima mansione. I consulenti INTOO si sono resi conto che lì si annidava una difficoltà e, insieme, abbiamo pensato una modalità nuova di proporre il mio curriculum, più allineata e corrispondente: abbiamo optato per la forma funzionale, evidenziando cioè le competenze (indipendentemente da quando erano state acquisite) ed è stata la mossa vincente perché da quel momento l’attenzione era tutta focalizzata sulle capacità più che sul ruolo che ricoprivo.
Quali sono stati gli aspetti più sorprendenti di questo percorso?
Ho trovato molto utile l’aiuto di INTOO nello spronarmi a rivedere il curriculum e a fare un viaggio indietro nel tempo per far emergere tutti i progetti che avevo seguito e ormai posto nel dimenticatoio. In questo modo, invece, abbiamo valorizzato al massimo i risultati conseguiti e ciò che avevo imparato nel mio percorso di carriera; solo così ho potuto riscrivere il mio cv in maniera adeguata, cosa che avevo pensato tante volte di fare, ma non avevo mai avuto il tempo nella frenesia del quotidiano.
È stato sorprendente perché mi sono ricordato di aspetti ed elementi che avevo forse sottovalutato e che si erano “impolverati” con lo scorrere del tempo lavorativo.
Quali sono state le difficoltà?
Ci sono stati anche momenti di fatica, quasi di sconforto perché l’occasione pareva non arrivare mai; avevo iniziato a camminare su questa strada sereno, tuttavia dopo qualche senza opportunità ci si abbatte un po’. Poi, passo passo, le cose si sono collocate al loro posto e oggi sono fiero del mio percorso.