“Ancora non mi sembra vero”
È con queste parole che Stefania Scagnelli, una solida esperienza nel mondo bancario, racconta il momento che sta attraversando. Una ristrutturazione aziendale, l’uscita e una nuova avventura che ha il respiro internazionale che tanto desiderava.
Cos’è successo che ti ha indotta a lasciare il percorso che aveva intrapreso?
“Tutto è partito dalla notizia di un’importante ristrutturazione aziendale che riguardava circa la metà del personale. La mia figura non ne era impattata direttamente, ma era già da un po’ che attraversavo una fase non particolarmente stimolante, dove percepivo la standardizzazione dei processi e l’asfissia di non poter portare un contributo di valore. Era un momento complesso anche dal punto di vista familiare, così ho deciso di propormi all’uscita per riprendere in mano la mia vita, avere più tempo per i miei progetti e per i miei, mio padre in primis e i miei figli. Non è stata una decisione facile, anzi, a 44 anni incominci a pensare di non essere più così giovane e facile al cambiamento, ma – a guardarla ora – certamente la migliore perché ha chiuso una porta e aperto un portone di opportunità”.
Come hai affrontato la complessa fase del mettere a fuoco il nuovo progetto di vita che desideravi?
“Nel pacchetto d’uscita c’era la consulenza all’outplacement di INTOO e devo dire che i consulenti che mi hanno seguita sono stati importanti. Non è stato un percorso standard, è stato piuttosto un andare a riprendere me stessa, lavorando sui miei punti di forza e debolezza, le mie attitudini. Si è trattato di disegnare una visione strategica, a partire da quanto di buono avevo alle spalle. È stato un periodo importante di transizione, dove ho consolidato la sicurezza in me stessa, anche grazie alla mia consulente di riferimento che mi ha sempre incoraggiata, con professionalità e sensibilità”.
Quanto ci è voluto a ritrovare lavoro?
“Ho lasciato il mio posto nel 2021, mi sono presa un po’ di tempo per la mia famiglia e per me, anche per riprendere in mano una vecchia passione relativa alla pedagogia. Poi le offerte sono cominciate ad arrivare, grazie al lavoro su LinkedIn e alla preparazione alla fase di ricerca e colloquio che stavo mettendo in campo con la consulente. Il rapporto con Marcella e con gli altri esperti INTOO è stato dirimente, mi rendevo conto che sapevano essere anche duri, per il bene del percorso che stavamo affrontando, e molto preparati con un expertise verticale che non ti fa mai sentire perso. È con loro che ho imparato a scrivere il curriculum facendo risaltare ciò che so fare e che ho fatto, lasciando emergere un filo rosso, dando un senso ai passaggi. E poi mi sono preparata alle interview, con consigli e simulazioni che hanno accresciuto la mia sicurezza. Insomma, a febbraio del 2023 ho ripreso a lavorare in un contesto bancario italiano che mi ha voluta fortemente e ha puntato tanto su di me”.
Eppure stai compiendo un nuovo e ulteriore passo…
“Sì perché in fondo continuava a mancarmi un orizzonte internazionale e, con il percorso di outplacement, ho imparato a gestire il cambiamento professionale e personale che comporta un nuovo lavoro. Ho continuato a intessere relazioni con i colleghi della realtà americana con la quale avevo già lavorato in passato ed è arrivata una proposta che mi fa davvero contenta. Torno con un buon livello di quadro nel mio “vecchio” ufficio a Milano e soprattutto torno nell’azienda che più mi ha formato e con persone con cui sono “cresciuta” e con le quali ho sempre lavorato bene in team. Ancora non mi sembra vero, ho quasi paura…”
Qual è la chiave che ti ha permesso questo passaggio?
“Sicuramente la conoscenza della lingua inglese, la passione per una cultura e una mentalità non solo italiane e la capacità di lavorare in contesti diversi. Se posso dare un consiglio, è quello di non avere paura della fatica, di affrontarla giorno per giorno, godendosi ciò che c’è e costruendo un percorso con obiettivi di maggior soddisfazione”.