Non fermiamoci, formiamoci
Diceva Nelson Mandela: “il compito più difficile è quello di cambiare se stessi”, e non c’è frase più appropriata di questa in un tempo apparentemente sospeso, come quello che stiamo attraversando.
Che cosa significa cambiare? Avere una nuova mentalità, mettere a fuoco la consapevolezza di cosa possiamo migliorare di noi e, quindi, attivarci in tal senso.
La curva di apprendimento, innumerevoli studi scientifici ormai lo affermano, cresce quanto più ci si impegna in un periodo ridotto: le fasi iniziali della conoscenza sono quelle che restituiscono più in fretta il cambiamento di sé. E questo vale per tutti, si abbia appena conseguito la laurea o ricevuto la nuova nomina a Dirigente, non c’è età per il cambiamento di sé.
Nessuno è esente dal formarsi, pena il fermarsi, l’anchilosarsi. A questa necessità universale è intrecciato a doppio filo (e ora più che mai) un fattore che da anni non era così presente e disponibile nella nostra quotidianità: il tempo e la gestione di esso.
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Il tempo è un elemento a favore
Il Coronavirus, lo sappiamo bene, per molti ha significato lavorare in smartworking, altri sono costretti alla cassa integrazione, altri ancora, purtroppo, hanno perso il lavoro.
Un cambiamento “fuori di noi” ci costringe a un cambiamento ben più profondo “dentro di noi”. Non è iniziato, quindi, un tempo morto, vuoto. Al contrario è il tempo di cambiare in positivo, di dare nuova vita a quella curva di apprendimento appiattita dalla frenesia degli obiettivi quotidiani del tempo ordinario.[vc_empty_space]
Non lasciamoci scappare l’occasione
Ma dobbiamo darci un metodo, perché senza strada non esiste meta.
E allora prendiamo un foglio, bianco, e una penna: senza paura iniziamo a scrivere quel che già sappiamo che non funziona in noi rispetto alle richieste del mercato del lavoro.
Limitiamoci per ora a 5 abilità inerenti il profilo professionale attuale e 5 che possono arricchire la nostra personalità. Perché le une e le altre concorrono assieme alla propria crescita.
Per le prime è necessaria più audacia: incominciamo a scrivere le cinque competenze che sappiamo bene essere necessarie per il nostro profilo; tracciamo una colonna a fianco di ciascuna e scriviamo le fonti che ci possono aiutare a crescere: libri, persone autorevoli, video, corsi on line.
In una seconda colonna individuiamo chi e che cosa può farci da modello (un collega, un vecchio compagno di scuola, un vip…), sarà l’esempio con cui paragonarci continuamente. E iniziamo. Facciamolo davvero, e sperimentiamo l’adrenalina della prima fase della curva di apprendimento che cresce.[vc_empty_space]
Un percorso di rilancio
E se il foglio rimanesse bianco? “Non so da che parte iniziare, non capisco quali siano i miei margini di miglioramento e come poter “mettere a terra” un percorso di crescita adatto a me”. Ecco questi sono i momenti in cui una voce esterna, esterna ai propri amici e alla propria famiglia, può fare la differenza.
Si tratta di professionisti che per mestiere fanno quel che insegnava Seneca: portano davanti a noi la consapevolezza di chi siamo e cosa vogliamo. Questa sarà una spinta motivazionale che permetterà il lavoro su noi stessi, ci aiuterà a riempire quelle tre colonne. E, così, nel tempo anche la nostra curva riprenderà la sua salita.[vc_empty_space][vc_btn title=”Desideri maggiori consigli? Registrati gratis e incontra un Career Coach esperto!” color=”green” align=”center” link=”url:https%3A%2F%2Fwww.intoo.com%2Fit%2Fper-le-persone%2Fcareer-coaching%2F|title:Career%20coaching|target:_blank”][/vc_column][/vc_row]