Il colloquio di lavoro solleva qualche timore. Sempre.
Solitamente, si cerca di far muoversi al meglio nei giorni precedenti, studiando la storia aziendale, preparando il cv, provando persino l’outfit perché quel breve dialogo potrà deciderà il domani.
Ma c’è un metodo migliore per affrontare il colloquio, quello di allenarsi, concedersi il lusso di sbagliare prima e di avere il tempo per correggersi e arrivare ben preparati. Perché non è questione di essere brillanti o di saper improvvisare: ci sono tecniche, domande precise, argomenti specifici che il responsabile delle risorse umane farà , a voi e a tutti gli altri candidati. È una sfida, dove personalità e mestiere si intrecciano.
Si può imparare come sedersi senza paura su quella sedia e con decisione chiudere, a colloquio terminato, la porta dietro di noi, soddisfatti per le risposte date e le domande poste.Si può. E addirittura gratuitamente. Bastano trenta minuti per una simulazione di colloquio, per infondere in noi quel coraggio che può fare la differenza.
Il coraggio, infatti, non è solamente una questione di temperamento. Sentirsi sicuri di sé è un punto che ci distingue dagli altri, anche dalla postura è così evidente chi teme l’altro e chi non lo teme, chi teme il confronto e chi no. Quel che fa passare da una posizione all’altra è essere consapevoli di sé. Ecco perché in trenta minuti di confronto one to one con un consulente si viene accompagnati lungo un viaggio importante che concede errori, che permette lo sbaglio affinché l’esperto possa correggere, individuare ed evidenziare le aree di miglioramento o i punti sui quali spingere l’acceleratore.
Un simile incontro è l’asso nella manica che può fare la differenza.