Non esistono trucchetti rapidi e indolore per farsi notare dagli head hunter.
Partiamo dallo sfatare questo mito, non c’è la combinazione vincente che matematicamente adeschi i cercatori di teste. Esiste però un lavoro strategico che si può mettere in atto e che dà risultati nel tempo per essere interessanti e attrattivi per il mercato.
L’head hunter cerca competenze, cerca attitudini, cerca sistemi di valori coerenti con la posizione aperta che ha per le mani e tutto questo deve essere esposto, in vetrina, così che colpisca chi è alle prese con una ricerca.
Dovremo dire chi siamo.
Il primo consiglio utile, dunque, è non nascondersi, prendere posizione. Ci vuole costanza e determinazione perché può apparire più prudente stare nelle retrovie, fare bene quello che si è chiamati a fare e aspettare che i risultati parlino da soli. È una verità, che deriva anche da una certa tradizione di generazioni precedenti, ma è solo una parte della realtà dei fatti. Perché il rischio è che, in questo modo, le nostre qualità rimangano note solo all’interno del cerchio delle relazioni prime, le più dirette.
È necessario saper fare ma anche saper raccontare se vogliamo accelerare il processo di considerazione da parte degli head hunter. Sono due aspetti della stessa medaglia. Ed ecco perché è tanto rilevante ritagliarsi letteralmente del tempo in agenda da dedicare agli strumenti della propria comunicazione. Raccontare i progetti affrontati, gli ostacoli incontrati sul cammino, il metodo scelto per superarli e i risultati raggiunti. Senza contare che, in un percorso di questo genere, si avranno compagni di viaggio da ringraziare per il contributo apportato e menzioni da fare, insomma sarà anche una grande occasione per consolidare la propria rete e magari farsi notare sul network degli altri.
Per comunicazione di sé si intende naturalmente la vita di relazione online e offline, una vita attiva con una partecipazione contributiva, che online significa pubblicazioni costanti e di riflessione nonché l’impegno su gruppi verticali; mentre offline, nella “vita vera” la presenza a meeting, eventi, conferenze non da spettatore ma da interlocutore, quando non da relatore. Chi pone domande, chi problematicizza per uno scopo positivo e costruttivo viene notato, chi porta all’attenzione un caso non-noto o un metodo diverso di affrontare un problema comune viene ricercato perché verrà percepito come utile e aperto all’altro.
L’errore da non compiere è quello di una rigida chiusura su di sé, è la rete che allarga il nostro spettro d’azione e dunque la nostra “notorietà”, non puntiamo a far sempre tutto da soli, abbiamo bisogno di professionalità multiple, verticali, complementari che possono darci un contributo e agli occhi dei quali ottenere un solido posizionamento.
Dovremo dire chi siamo ai giusti Head Hunter.
Anche nel lungo cammino per farsi notare da un head hunter, è necessario sapere come evitare di perdere tempo in attività inutili. Il lavoro che abbiamo delineato poco sopra è utile se svolto con i giusti interlocutori, mi spiego: è estremamente faticoso essere notati in una cerchia molto larga di professionisti e non è nemmeno particolarmente fruttuoso, dobbiamo lavorare su chi è specializzato nel nostro settore. La mappatura di head hunter settoriali in cerca di profili manageriali è complessa, certo, ma è la chiave di riuscita del processo.
In sintesi, se si è alla ricerca di una nuova sfida professionale, la golden rule è quella di massimizzare l’efficacia della fase di recruiting con head hunter e responsabili delle risorse umane di aziende interessanti mettendo in atto una strategia di emersione (online e offline) delle proprie qualità in contesti che prevedano la presenza di specialisti del settore di nostro interesse o di ruoli altamente qualificati.
Un valido aiuto nell’affrontare questo percorso, dalla mappatura del mercato allo sviluppo degli strumenti di comunicazione del proprio brand e alla strategia di utilizzo è offerta da professionisti del settore, disponibili a fornire una consulenza specializzata per ottimizzare i nostri risultati e farci trovare da head hunter e responsabili delle HR.