Ogni misura governativa può essere un tampone o un rilancio. L’unico giudice naturale in materia è il mercato del lavoro. Gli industriali ne anticipano un bilancio a consuntivo con una previsione grigia: «sono tra i 700mila e un milione di posti di lavoro a rischio». Ad affermarlo è il neopresidente di Confindustria, Carlo Bonomi, durante l’incontro di Fondazione Fiera sulle prospettive dell’impresa. «Si è sempre pensato che in Italia tutto avvenisse per decreto, ma purtroppo l’economia è qualcos’altro.
I posti di lavoro si creano solo se c’è crescita, innovazione, investimenti». Questa è la ricetta condivisa dai grandi industriali che chiedono al Governo una visione più spinta verso il futuro.
Futuro che, secondo, Prometeia e Intesa Sanpaolo, ci farebbe riassaporare i livelli pre-crisi solamente nel 2024. Ma è una stima a lungo raggio che fa vedere i suoi primi lineamenti l’anno prossimo. La ripresa inizierà già nel 2021 con un rimbalzo previsto significativo, pari al +5,3%. A un patto però: accelerare i processi di innovazione e digitalizzazione avviati nell’ambito della transizione verso il 4.0.[vc_empty_space]Non ci può essere una crescita senza un cambiamento: questo ce lo insegna la storia, ma anche il presente e il futuro prossimo, come vediamo in questa crisi che stiamo attraversando.
A dichiararlo per prime sono le Istituzioni. Per la Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, il Coronavirus è una vera «cesura storica. È in atto una nuova grande trasformazione che è necessario accompagnare. I veloci e repentini cambiamenti del mercato del lavoro necessitano di tutele che siano in grado di seguirne l’evoluzione».[vc_empty_space]Il mercato del lavoro è in forte sofferenza e non sono più solo le forme contrattuali mature e intoccabili a rendere sicura la propria posizione in azienda o affermato il proprio ruolo professionale. È il contesto che detta le regole, ancora più delle nostre competenze. Ma sono proprio le nostre competenze a poter conciliarsi appieno con il contesto. Come? Senza mai esserne disallineati, rimanendo al passo con i nuovi bisogni. È, allora, questo contesto dalle tinte fosche che ci può riservare le sfumature di una novità. La prima novità è poter guardare, accorgersi e cambiare.Poter rimanere employable, essere sempre pronti è la strada maestra. Formazione, networking e personal branding sono i muscoli adeguati per far fronte a una corsa che a volte sembrerà un “200 metri”, altre volte una marcia e ancora una staffetta. Quel che è certo è che sarà una corsa che non si può intraprendere con il fiato corto o una preparazione sbagliata.
Oggi che la digitalizzazione ha fatto un passo in più nelle nostre esistenze, tutto è diventato più semplice. I tre pilastri sopra citati, che si abbeverano anche di digitale, possono trovare ancora più spazio nella nostra mentalità e nelle nostre giornate.[vc_empty_space]Curare i contatti, individuare la formazione necessaria, lucidare la nostra presenza on line seguendone ogni dettaglio: questi siano i nostri obiettivi quotidiani, passo dopo passo, fino a correre.
E allora iniziamo l’allenamento perché fare dei tentativi per cambiare è l’unico modo per cambiare davvero.[vc_empty_space][vc_btn title=”Desideri maggiori consigli? Registrati gratis e incontra un Career Coach esperto!” color=”green” align=”center” link=”url:https%3A%2F%2Fwww.intoo.com%2Fit%2Fper-le-persone%2Fcareer-coaching%2F|title:Career%20coaching|target:_blank”][/vc_column][/vc_row]