“Che descrizione darebbe di sé? Perché vuole lavorare con noi? Che rapporti aveva con il suo ultimo capo? Perché sta cercando un nuovo lavoro?”Queste sono alcune delle domande più frequenti che il selezionatore può porre al candidato. Sono in apparenza semplici, eppure sono molto insidiose. INTOO nella guida “I 4 Pilastri” ha indicato, tramite i suoi consulenti, come non cadere in trappola.Essere sé stessi in un colloquio rimane la prima indicazione che i consulenti offrono. Non è, certo, una chiacchierata alla pari, ma è la possibilità per condividere le proprie esperienze e, soprattutto, la disponibilità di imparare. Non si deve puntare a un dialogo perfetto, ma a mostrare che, anche se ci sono alcune lacune tecniche, si è pronti a lavorare per recuperare la mancanza.Non sono atteggiamenti che, soprattutto alle prime esperienze di colloquio, si possono improvvisare. Come in una maratona, il fiato sarà migliore se nelle settimane precedenti ci si sarà allenati per poter tagliare il traguardo. È una corsa in cui si è consapevoli dei propri limiti, ritmi, tempi e pregi. Così avviene nel lavoro e, in particolare, per il primo lavoro che ha bisogno ancora di percorrere tutta la strada per il rodaggio.
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