Il feedback come strumento per aumentare l’engagement delle persone
Coinvolgere le persone negli obiettivi e nelle strategie dell’azienda è forse una delle migliori strade per farle sentire parte e protagoniste della mission aziendale. E se alla base della great resignation, che tanti grattacapi porta alle aziende, c’è il patire, il soffrire un non-coinvolgimento (nonostante magari i lunghi anni di lavoro presso la stessa realtà , con impegno e dedicazione) allora è il caso di approfondire e di lavorare su questo tema. Non solo da parte dell’HR o dei capi perché non è sempre facile ricevere i feedback richiesti.
Come accogliere i feedback
Bisogna essere capaci di accoglierli, leggerli nel modo corretto. Innanzitutto, partendo dalla presa di coscienza che chi si scomoda a darci un feedback ha impiegato del tempo e delle risorse per noi. Questo tema è centrale perché ci aiuta a comprendere che se siamo oggetto di feedback da parte delle risorse umane o del capo è perché siamo d’interesse, lo è il nostro lavoro e lo sono anche i risultati che portiamo.
Dunque, mettiamoci nella predisposizione d’animo per accogliere il feedback come occasione di crescita, di riflessione sul nostro fare a partire dal punto di vista di un altro. È uno sforzo che ci si chiede, quello di porci in un’altra prospettiva e provare ad osservarci in azione dentro un perimetro – quello aziendale – che ci comprende e trascende. La predisposizione al cambiamento, la volontà di miglioramento è prima di tutto un mindset prezioso, che con il passare del tempo tende a scolorirsi e invece dobbiamo mantenere vivo, consapevoli che è per la nostra crescita e per la nostra soddisfazione.
Feedback: un’ispirazione per crescere e metterci alla prova
Perché un lavoro che cambia e ci richiede un cambiamento è un lavoro che non ci annoierà , che manterrà viva la nostra curiosità , che continuerà ad appagarci, dove potremo dare un contributo diverso… Accogliamo, dunque, i feedback non come se sottolineassero il nostro errore, ma come ispirazione a crescere. Da questa consapevolezza sgorgherà quindi la volontà di metterci all’opera e magari poi chiedere un ulteriore riscontro, per valutare il nostro percorso, mai fermo, sempre orientato al passo successivo.